Zanna Bianca, recensito da sofia

Incipit "L'ultimo bagliore del tramonto si spegneva sulle deserte solitudini gelate e, contro l'indistinto colore del cielo, più viva spiccava la massa scura degli abeti che premevano e incalzavano il corso gelato del fiume. Il vento che sino allora aveva impazzato, strappando dagli alberi la veste gelata che li aveva ricoperti, ora aveva tregua. Nessun rumore, nessuna voce d'uomo rompeva quel silenzio, e la natura, sempre uguale da che è nato il mondo, dominava incontrastata." Molti di noi lettori da giovani abbiamo letto Jack London e i suoi due capolavori Il richiamo della foresta e Zanna bianca. Quest'ultimo è in effetti il seguito ideale del primo considerati i classici li letteratura per l'infanzia, ma direi che rileggerli da "grandi" se ne ricavano differenti emozioni.La maggior parte del romanzo scrittoin terza persona è scritto dal punto di vista degli animali e il modo con cui vedonoil loro mondo e gli uomini.Il luogo in cui si svolge il romanzo è il territorio canadese dello Yukon alla fine del XIX secolo e la sua ambientazione è ricavata dalla esperienze avute da London nel Klondike, come cercatore d'oro.Bellissima la descrizione iniziale della fuga in slitta trainata da sei cani di Henry e Bill inseguiti dai lupi tra i quali c'è la mamma di Zanna bianca e che avranno la meglio sugli uomini e sui cani.Il nome Zanna Bianca verrà dato dagli indiani quando lo cattureranno assieme alla madre. La storia si fa sempre più dura per il nostro protagonista, prima gli indiani, poi padroni crudeli che lo sfrutteranno, ma per Zanna Bianca ci sarà un lieto fine per la gioia di tutti. Un libro che fa riflettere e narra la triste storia di animali maltrattati attuale anche al giorno d'oggi. Da leggere!