Libro parecchio crudo, mi ha portato a riflettere sul fatto di come la guerra porti alla disumanizzazione delle persone che si abituano a vedere e a convivere con la crudeltà e le tragedie che la guerra comporta. I fatti sono raccontati con una freddezza tale che non ci si aspetta ciò che sta per succedere. Nella prima parte soprattutto non ci sono nomi, la città e le persone, la lingua che si parla... sono tutti chiusi in un anonimato che trasmette un senso di inquietudine. Mi è piaciuto, anche perché si legge molto velocemente, le frasi e i capitoli soprattutto nella prima parte sono molto corti, ma proprio per questa ansia che ho provato non ho saputo apprezzarlo fino in fondo. Mi ha ricordato un po' ciò che ho provato leggendo "La Bambina che salvava i Libri", bello ma che angoscia!