Forse avrei dovuto leggerlo durante l'adolescenza per provare più empatia nei confronti di Anna perché, seppur tragica la vicenda, non mi è sembrato di aver colto sempre tutta la tensione emotiva che la caratterizza: la ragazzina si rende ben conto del pericolo che stanno correndo, ma è più preoccupata dei suoi sentimenti e delle sue emozioni, che a suo parere non sono compresi e rispettati dagli adulti, piuttosto che di quanto stia accadendo là fuori, anche se ne è ben conscia. Ci sono stati comunque parecchi passaggi che ho apprezzato molto nei quali le sue riflessioni sono cariche di commozione. Credo che oltre alla paura di essere trovati, un aspetto altrettanto complicato da gestire sia stata la convivenza forzata in uno spazio ristretto, situazione veramente difficile da sopportare.