Ho trovato molto originale la storia raccontata dal punto di vista dell'amico immaginario che ci avvicina al mondo di Max immergendoci nella sua realtà, senza però mai interferire quasi a voler rispettare quegli invisibili confini che separano il bambino dal mondo che lo circonda. Ho apprezzato la delicatezza ma anche l'energia di Budo che cerca di proteggere ma anche di spronare Max, anche se a volte è limitato nel suo compito poiché esiste solo nella testa del bambino e di conseguenza si ritrova vittima del suo stesso creatore. A tratti commovente, è un romanzo che tocca sicuramente un argomento difficile senza essere irriverente cercando di sdrammatizzare con intenti a volte comici.