Me lo prestarono che avevo sedici anni: una mia amica mi disse che per lei era "troppo" e quindi ero perplessa e indecisa.
invece lo divorai e quel libro fece il giro della compagnia di allora, terrorizzando un po' tutti.
sia chiaro che lo comprai ;)
Leggere è un modo di riempire il proprio tempo di emozioni. Quindi "The stand" assolve il suo compito. Tempo; molto tempo. Il libro è lunghissimo; inevitabilmente a volte prolisso ma non annoia mai. Il lato positivo di queste opere è alimentare nel tempo un'attesa che enfatizza il bisogno di giungere all'epilogo amplificando così l'emozione finale. Un'emozione che in quest'opera c'è tutta. King ha il pregio di saper costruire le vicende aggirando (quasi) sempre le banalità dei racconti contemporanei senza abbandonare la strada della semplicità.
Restano i limiti di un autore sovra stimato in un'epoca moderna che ha perso in pressochè ogni aspetto dell'arte la vera genialità. Lo stile è piattissimo senza mai un guizzo di vera letteratura. La psiche dei personaggi è affrontata con finta introspezione di modo che tutti i protagonisti appaiono analizzati allo stessa maniera delle comparse. Ad ogni modo un opera che merita di essere letta per accompagnarci in ore di serena lettura. Voto 7