La città delle rose, recensito da sofia

Incipit: "Quando due uomini armati di fucile entrano nel suo ufficio a Teheran, a mezzogiorno e mezzo di una calda giornata ormai autunnale, il primo pensiero di Isaac Amin è che non potrà raggiungere la moglie e la figlia per pranzo, come promesso, «Fratello Amin?» chiede il più basso dei due. Isaac fa cenno di sì con il capo. Sa che alcuni mesi prima hanno preso il suo atonico Kourosh Nassiri. Poche settimane do¬po, anche Ali il fornaio è scomparso. «Siamo quj per ordine dei Guardiani della rivoluzione.» L'uomo di bassa statura gli punta contro il fucile. Si dirige verso di lui, a passi troppo lunghi per le sue gambe. «Sei in arresto, fratello,»" La città delle rose di Dalia Sofer.20 settembre 1981 inizia da questo giorno il libro di una potenza narrativa indescrivibile. Il protagonista Isaac Amin viene arrestato proprio in questo giorno dal regime Khomeinista seguito alla dittatura dello scià Reza Palhevi. Molteplici possono essere le cause del suo arresto bastava un niente per essere arrestati e le pagine che parlano della sua detenzione sono forti e racappriccianti. Farnaz, la moglie non lo vedrà arrivare a casa e a quel tempo solo una poteva essere la causa, però si dà da fare per saperne di più e anche le parti della sua ricerca sono piene di luci (i ricordi del suo incontro con Isaac al tempo in cui si erano conosciuti a Shiraz, la città delle rose, ai viaggi, ad una vita di agi) ed ombre( il sospetto, essere senza amici).E poi c'è Shirin, la figlia di 10 anni che non comprende che cosa stia accadendo .ma che sottrae dei documenti dalla casa dell’amichetta di giochi, delle carte che - lo intuisce malgrado sia così piccola - porterebbero all’arresto di altre persone, anche dello zio. E le sotterra in giardino, così spaventata da quello che fa da sentirsi male fisicamente.E infine l'arroganza della domestica che vede in disgrazia i suoi padroni e lo stupore del figlio Parviz che il padre aveva mandato a studiare a New York e che stupito lì apprende di essere ebreo....Un libro bellissimo che ti avvolge in una atmosfera di terrore e di morte, ma che lascia trasparire la dolcezza delle città orientali e il profumo delle rose di una città lontana e irraggiungibile per i protagonisti. Da leggere!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2008
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La città delle rose

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