Ogni tanto ci si imbatte in un libro che ti fa riflettere. Il libraio di di Régis de Sá Moreira è un libro bizzarro con un protagonista altrettanto bizzarro: il libraio.Vive solo per i suoi libri e con le sue tisane...."A migliaia di chilometri dal luogo in cui vi trovate, in un paese, una città, una libreria qualunque, un libraio aprì gli occhi. Aveva appena sentito il pudupudupudù della porta d’ingresso della sua libreria. Sistemò un po’ il banco e rimase in attesa. Il banco del libraio era nascosto dietro due scaffali disposti ad angolo. Era convinto che i clienti, entrando in una libreria, sperassero per prima cosa di vedere i libri. Non era un libraio che la maggior parte di loro cercava. Al libraio piaceva l’idea che i clienti si trovassero da soli di fronte a un oceano di libri, una marea, per la precisione, senza che nessuno li osservasse. Gli piaceva l’idea che i libri esistessero anche senza di lui. Si chiedeva se a piacergli non fosse l’idea stessa di non esistere" Il suo non è un lavoro, ma una missione, la sua vita è scandita da letture, clienti (pochi, pochissimi, alcuni buoni e alcuni altri molto meno), tisane che sottolineano sensazioni piacevoli e altre gradevoli, la presenza quotidiana di almeno un Testimone di Geova pronto a catechizzare l'uomo, ma che capitola davanti all'immensità dei libri.Comunica con i suoi fratelli e sorelle sparsi per il mondo strappando una pagina da un libro e ne riceve sempre una risposta che non ha niente a che vedere con la pagina che ha mandato.Ci sono tanti modi per propagandare la lettura con Il libraio di Sá Moreira lo fa in modo eccentrico , ma appena finito vorremmo che anche il nostro fosse un libraio come quello del libro che cura i suoi clienti giorno e notte con l'amore per la parola scritta e per chi come lui la ama. Da leggere! "......per non abbandonare i suoi libri, tiene aperta la libreria giorno e notte, sette giorni su sette. Si prende cura dei suoi clienti, in particolar modo di quelli che non hanno mai letto un libro, quelli che frugano tra gli scaffali alla ricerca di se stessi, quelli che cercano risposte spinti da un interrogativo che li perseguita, e delle ragazze affette dalla sindrome da ultima pagina. Eppure il libraio non sa di essere speciale; pensa di essere come tutti gli altri, o, almeno, come tutti gli altri librai."