Apokalypsis, recensito da Salvatore Palmieri

“Apokalypsis, L’Apocalisse dei Demoni”, è un’opera principalmente di fantasia, anche se all’interno della storia compaiono elementi e avvenimenti realmente accaduti e fatti astrologici e astronomici in parte documentati. Il romanzo, partendo da un’eclissi di sole risalente all’estate del 1999, vuole riallacciare paure, cataclismi, premonizioni, per poi trasfigurare in qualcosa di fantastico e fantasioso, venendo così a creare un mix di realtà-finzione. Il romanzo, nonostante mantenga un filone horror-fantasy, tratta anche tematiche scientifiche, così come fa riferimento all’astrologia e all’astronomia, riesumando alcune delle più celebri profezie, testimonianze premonitrici di antiche icone come i Maya e Nostradamus. Si tratta dunque di una storia fantastica, ma anche interessante. Fantastica, nell’associazione di una delle figure horror che sta facendo più scalpore negli ultimi anni (quale il vampiro), ad un evento catastrofico: l’apocalisse. Interessante, nel sollecitare i timori che da sempre incuriosiscono e fanno riflettere l’uomo. Tra le righe troviamo citazioni del 2012, di profezie, di cataclismi, di strani allineamenti del Sistema Solare nell’universo e anche quattro storie comuni di personaggi che rispecchiano i nostri usi e costumi. I protagonisti, alle prese con i rispettivi problemi, causa una strana voglia (macchia sulla pelle) che loro stessi possiedono dalla nascita come un marchio, saranno scelti dal Male in persona per un terribile compito. Il Male, descritto sotto la forma di una dea persuasiva e sensuale, come ogni anima oscura che si rispetti, sarà tenebroso e stupendamente affascinante. Le vicende gireranno vorticosamente durante la lettura, in una continua lotta tra giorno e notte, luce e buio, bene e male… un bene alquanto umano e terreno nella sua forma mortale (almeno inizialmente) e un male astrale, forse venuto addirittura… Continua su: www.salvatorepalmieri.it