Seconda parte della raccolta universalmente considerata l'autentica guida del thriller, prototipo indiscusso del racconto giallo d'azione o di «delitto». Sono questi racconti l'espressione più alta dell'arte niente affatto semplice, ma estremamente efficace, del capostipite e teorico del genere. Tutti scritti nei tardi anni Trenta, ad eccezione di "La matita", singolare e unica realizzazione di Chandler - nel campo della composizione breve - in età avanzata, questi racconti hanno in comune gli struggenti sfondi californiani, la desolazione premonitoria delle vicende tanto lontane dalle rosee parabole hollywoodiane coeve, e soprattutto l'amara personalità solitaria dei protagonisti: una galleria di detectives privati senza gloria, esemplarmente rappresentati dall'oscuro agente di "Aspetterò", forse l'opera più riuscita ed emblematica della disincantata poetica chandleriana. Arduo e rischioso dire se la «semplice arte del giallo» è mai riuscita a superare in seguito questi racconti così perfetti, così compiuti sotto tutti i punti di vista.