Il sogno infinito

Cosa fare se la realtà è dura, se non hai ciò che vorresti? Non puoi fare altro che immaginartelo, sognarlo e renderlo vero grazie alla fantasia. E' proprio con i sogni e con la fantasia che la madre di Harry colora il suo mondo e quello dei suoi fratelli per rendere tutto più sopportabile: la povertà, la fame, le urla rabbiose di un padre assente che si presenta a casa sempre ubriaco. E' non abbandonando i propri sogni che lei cresce i suoi figli, pur non avendo molto da dare loro se non tutto il suo amore e la sua dedizione, ed è grazie al suo attaccamento alla vita che alla fine riesce a realizzare il suo sogno più grande: andare in America. Lì tutto sembra possibile, sembra che tutti i loro desideri possano diventare realtà. Con moltissimi sacrifici, ma sempre con il sorriso e l'ottimismo che la contraddistingue, la madre di Harry riesce a regalare alla sua famiglia la casa che fino ad allora avevano potuto solo immaginare, con la luce elettrica, il soggiorno con il pianoforte, la vasca da bagno e addirittura un telefono. La loro vita sembra essere finalmente arrivata ad una meravigliosa svolta, ma i sogni, si sa, sono come le bolle di sapone: sono bellissimi quando li osservi da lontano, ma quando finalmente riesci ad afferrarli sono così fragili che resti con niente in mano. La Grande Depressione li riporta inesorabilmente in un mondo carico di miseria, in quel mondo di cui sembravano essersi liberati fuggendo dall'Inghilterra. Un romanzo toccante; la vita dell'autore raccontata con la semplicità e il punto di vista di un Harry Bernstein bambino, adolescente e infine adulto. Una storia che ha molto da insegnare a chi ha tutto e dice di non avere nulla, a chi non crede più nella forza dei sogni.