Anatomia di Dio
  • 9788833929750
  • Bollati Boringhieri
  • 2022

Anatomia di Dio

di Francesca Stavrakopoulou

Tra la fine dell'Età del Bronzo e l'Età del Ferro, nei territori dell'antica Asia sud-occidentale vivevano popolazioni che adoravano un complesso pantheon di divinità. Quel pantheon era guidato da un dio padre chiamato El, che aveva settanta figli, uno dei quali (una divinità della tempesta) aveva nome Yahweh. Come tutti gli dèi dell'epoca, Yahweh aveva un corpo, una moglie, dei figli e dei compagni, combatteva contro i mostri e contro i mortali, si nutriva di cibo, beveva vino, scriveva libri, aveva una vita sessuale, faceva passeggiate e talvolta dormiva. E, sicuramente, era un maschio. Proprio questo dio avrebbe in seguito visto progressivamente svanire il proprio corpo e sarebbe, nel tempo, diventato qualcosa di diverso e di astratto: il Dio biblico delle tre grandi religioni monoteiste. Tuttavia, ci dice Francesca Stavrakopoulou, più di qualcosa del suo passato antico e della sua fisicità è rimasto, e torna periodicamente a visitarci ancora oggi. La Bibbia ha plasmato le nostre idee su Dio e la religione, ma anche le nostre preferenze culturali sull'esistenza, il nostro concetto di vita e di morte, il nostro atteggiamento verso il sesso e il genere, le nostre abitudini alimentari e la nostra comprensione della storia. Esaminando il corpo di Dio, dalla testa alle mani, dai piedi agli organi genitali, Anatomia di Dio ci mostra attraverso quali passaggi si è sviluppata, nell'arco di millenni, l'idea occidentale della divinità. E lo fa analizzando i luoghi e gli oggetti che hanno dato origine a questo Dio singolare, confrontandosi con le antiche religioni e le società del mondo biblico in un tour de force di erudizione, ironia e grande narrazione.


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Commenti (1)

24/05/2023 - les75
utente
Lavoro monumentale della Stavrakopoulou, che insegue nel corso nel tempo le tracce dell'aspetto di dio (o degli dèi), in una lectio maior comparata sulle religioni. Splendente, giovane, forte, spietato, con gli occhi fiammeggianti e capace di infondere la vita così come di distruggerla; oppure vegliardo, canuto, anziano, assiso al suo trono divino, con l'occhio sempre vigile, ma ormai duro d'orecchi... L'iconografia divina presenta nel corso dei millenni caratteristiche che si ripetono e altre del tutto nuove, pezzo dopo pezzo: occhi, volto, capelli, barba, piedi, genitali, braccia... insomma, eseguendo un'"autopsia" sull'immaginario cadavere di un dio che per la nostra civiltà appare assente o addirittura morto (rispetto invece al dio dell'antico testamento o agli dèi delle civiltà precedenti, molto attivi e ben propensi a manifestarsi agli uomini), ecco delinearsi tra le pagine della Stavrakopoulou una presenza divina che, sfaccettata caratterialmente e mutaforma, ha accompagnato l'uomo fin dall'inizio dei tempi.

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