Avevano spento anche la luna, recensito da valeottantadue

http://my-empty-purse.blogspot.it/2013/02/langolo-del-l… “Vi siete mai chiesti quanto vale una vita umana?Quella mattina la vita di mio fratello valeva un orologio da taschino (pg. 20)” Quando ho letto la recensione di questo libro nel blog The Secret Door, ( grazie per aver condiviso, di cuore!!) non ho potuto non leggerlo. Ci sonno libri che semplicemente vanno letti, anche se leggerli fa a brandelli l’anima. Ogni anno, noi dedichiamo un giorno alla memoria; alla memoria di tutti coloro che non ci sono più e che non hanno potuto gridare all’ingiustizia, all’abominio. Ruta Sepetys si fa portavoce di altre vittime dell’orrore che fu la seconda guerra mondiale. Ma davvero l’uomo può diventare così crudele?In nome di cosa o in nome di chi si ci può macchiare di certe azioni? Lina è una ragazza lituana di quindici anni, una famiglia felice, va a scuola, ha una migliore amica, prova le prime cotte e affronta le prime delusioni, ama disegnare..non solo ha talento. Tutto questo viene spazzato via, un giorno, da dei colpi alla porta. Gli agenti dell’NKVD fanno irruzione in casa sua e trascinano via lei, sua madre e il suo fratellino, di appena 11 anni. Sarà l’inizio di un incubo, quello della deportazione che li porterà lontano da tutto, che li ridurrà in condizioni disumane, patendo la fame, il freddo e le malattie, ma che, nonostante tutto, non spegnerà MAI il loro “essere” uomini. L’esperienza che passa da queste pagine non può essere descritta totalmente attraverso semplici parole e non so se riuscirò a trasmettere quello che mi palpita dentro, ma ci proverò. Esseri umani stipati in carri bestiame come fossero bestie, per giorni, senza cibo ne acqua, nessuna pietà per loro e se diventi un problema, non esitano a spararti. Finire in un campo di deportazione, dove mangi solo se lavori (300gr di pane era la sola razione), dove non è previsto che tu abbia di che ripararti dal freddo o dalle intemperie, ne vestiti o un bagno a disposizione, dove non c’è compassione nemmeno per un bambino, vecchio o malato. Lina non capisce il perché di tutto questo, cosa possono mai aver commesso di tanto grave? Nulla. È solo per il fatto che esistono, solo perché una dittatura non prevede che tu non sia d’accordo, non permette che tu abbia un’identità o un tuo pensiero o che tu possa esprimerlo. “Rifiuti era questo che eravamo per loro” (pg. 260) Leggere questo libro provoca frustrazione,dolore e rabbia, soprattutto rabbia. Non riuscivo a capacitarmi di tanta crudeltà e si che conosco la storia, ho letto tanto sulla seconda guerra mondiale, sui suoi orrori, sull’olocausto e sui gulag russi, su ciò che è stata l’occupazione da parte di Stalin di terre come la Lituania, l’Estonia, la Lettonia e non solo. Ma per quanto legga, tutte le volte è un dolore che si rinnova. Le immagini del libro sono talmente vivide, che riesce a trasmettere tutto il dolore di queste persone, vi assicuro che non solo non si trattengono le lacrime, ma che a stento sono riuscita a dormire, dopo chiuso il libro. Ciononostante c’è qualcosa che va oltre l’orrore, ed è nient’altro che l’amore. “Il male regnerà finché bravi uomini e brave donne non decideranno di agire (pg.260)” Sono persone che hanno condiviso uno stesso destino, ma questo non le ha annientate, non gli ha tolto la capacità di sentirsi ancora umani, non gli ha impedito di amare. Sarei stata propensa a credere, o almeno avrei compreso, che in una situazione del genere vincesse il “mors tua vita mea” invece no, mi sono sbagliata, queste persone si dividevano il cibo, si aiutavano l’un l’altro, pur sapendo che questo li sarebbe potuto costare la vita. Eppure erano lì, a volersi bene a darsi una mano a vicenda, perfino a tentare di mantenre le tradizioni, come il Natale, pur di non perdersi. E perfino fra le guardie c’era chi..non avrebbe voluto essere un aguzzino. Bello, bello, bello … da leggere. “….. le pagine contenute in questo barattolo stimolino in lei la fonte più profonda della compassione umana. Spero che la inducano a fare qualcosa, a raccontare a qualcuno. Solo allora potremo essere sicuri che a questo genere di malvagità non sia più permesso di ripetersi” (pg.263) Parlatene. Queste tre minuscole nazioni ci hanno insegnato che l’amore è l’esercito più potente. Che sia l’amore per un amico, amore per la patria, amore per Dio o anche amore per il nemico, in ogni caso l’amore ci rivela la natura davvero miracolosa dello spirito umano Ruta E. Sepatys Ecco Ruta…fatto.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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2011
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01/01/2011
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