Finito di leggere il racconto inedito di Gleen Cooper, siamo negli Stati Uniti in piena lotta per le elezioni presidenziali, protagonista è John Killian sposato con la giovane donna Judy. Tutto sembra andare per il meglio, anche se le quotazioni sono oscillanti, e la moglie è vittima di numerose caricature da parte degli avversari in lizza; un bel giorno Judy scopre di essere incinta, questo sembra far rialzare i consensi per l’elezione presidenziale, ma in realtà tutto ciò non è concepibile, non è giusto, non è ha ragione di poter essere portato a compimento. Una sera, le luci, le urla, gli allarmi disattivati, una scala appoggiata alla finestra, del filo spinato, e un peso, fanno da cornice al bambino vittima di un rapimento, primo sospettato l’autista, la pseudo guardia del corpo della famiglia, Cameron MacDonald che si scoprirà essere molto indebitato. Il sospettato chiede aiuto a un suo vecchio amico Will Piper che l’aiuterà a fare chiarezza sul caso, intanto la moglie di Will anche lei è implicata nelle indagini per conto dell’F.B.I. cercherà anch’ella di rendere meno oscuro il caso, non sto qui a dirvi come va a finire, come sempre lo scritto è molto intenso e bello anche se è un racconto, in gioco ci sarà sempre quella Biblioteca sotterranea che è situata nell’intrigata e misteriosa Area 51, che correlazione può avere quella Biblioteca fonte di verità e sapienza con la scomparsa di un bambino figlio di un pezzo grosso della politica americana? Per saperlo, non vi resta che leggerlo! P.s. Ho letto solo il racconto, escludendo l’introduzione al nuovo libro “I Custodi della Biblioteca” che chiude la trilogia dopo “La Biblioteca dei morti” e il “Libro delle anime”, perché non riesco a resistere poi ad aspettare che esce il libro per leggerne il seguito.