argomento poco conosciuto e per questo molto interessante: uomini, donne e bambini lituani che, a partire dal 1941, vengono deportati in siberia dove troveranno freddo, fame, dolore e, moltissimi anche la morte. però è un romanzo non una storia vera. l'autrice dice di aver parlato con molti sopravvissuti, ma nel libro i personaggi non hanno abbastanza anima. è commovente, certo, come non potrebbe esserlo visto che racconta fatti così tremendi? però i protagonisti, sono, secondo me, la vera pecca: mancano di personalità, li conosci attraverso dei dialoghi, ma non attraverso i loro pensieri. tre stelle sono più che sufficienti per un libro che avrebbe potuto darmi molto di più